Il 30 marzo a Belluno a Palazzo Fulcis l’ecosistema di Foundation Open Factory si è riunito per celebrare le sperimentazioni avviate e lanciare la nuova edizione con una mission che viene estesa alle filiere, ai distretti produttivi e alle Imprese Sociali al fine di valorizzare le eccellenze del Triveneto e promuovere il progresso tramite la condivisione di reali percorsi d’innovazione.
Tra i temi di maggiore interesse degli 11 progetti avviati finora in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige troviamo: l’operation Improvement, il new ways of working, la customer centricity, la digital health, l’economia circolare, la sicurezza sul lavoro, l’agritech e la mobilità sostenibile.
Il programma porta il modello dell’innovazione aperta e collaborativa, o “Open Innovation”, all’interno delle piccole industrie, consorzi, imprese sociali e permette di integrare soluzioni tecnologiche provenienti dalle startup per innovare in modo efficace riducendo tempi e costi.
Già nel suo primo anno di attività il progetto ha raccolto l’interesse delle realtà locali operanti nel settore dell’innovazione. “La prima edizione di Foundation Open Factory è stata un esperimento per testare la risposta delle imprese del Triveneto” ha commentato Luciano De Propris, Head of Open Innovation & Sustainability Consorzio ELIS, “molte delle quali si sono aggiunte con entusiasmo a questa iniziativa ecosistemica a confermare che il territorio è pronto ad accogliere progetti ancora più grandi ed ambiziosi.”
"Questa prima edizione conferma l’importanza del nostro operato. Per dimostrarlo ci siamo messi in gioco in prima persona, scegliendo una startup che ci affiancasse in un progetto innovativo.” – conclude Anita Penati Direttrice Generale di Fondazione Caritro – “Condividiamo l’importanza di proseguire in questa direzione, abbracciando progetti di più ampio respiro e dimostrandoci pronti nell’offrire soluzioni concrete all’interno di un ecosistema funzionale e funzionante. Una sinergia nuova per approcci nuovi."
“Fare innovazione nell’attuale complessità acquisisce ancora maggiore valore ed è un percorso sul quale ci stiamo misurando nei nostri territori – evidenzia Filippo Manfredi Direttore Generale di Fondazione Cariverona – e di cui oggi iniziamo a raccogliere i primi risultati, incoraggianti, rinnovando il nostro impegno per dare risposte concrete ai bisogni di innovazione delle imprese, valorizzando i giovani talenti delle nuove generazioni.”
“La necessità di organizzare la ricerca continua dell’innovazione è per le imprese un elemento fondamentale per affacciarsi e stare sul mercato - dichiara Gilberto Muraro Presidente di Fondazione Cariparo. Sviluppare quindi una strategia continua dell’innovazione richiede metodo e attivazione. Con questo progetto, che incentiva le nuove generazioni imprenditoriali, vogliamo offrire il nostro contributo affinché questo approccio e questo modus operandi si diffondano anche nella piccola impresa, anche non profit, che notoriamente caratterizza il tessuto economico dei nostri territori.”
Nella giornata del 31 marzo, in collaborazione con Confindustria Belluno Dolomiti, Area Science Park e Industrio, è stata presentata la Dolomiti Innovation Valley, l’iniziativa di sistema volta a supportare i processi di innovazione nel territorio dolomitico e a promuoverne la sua attrattività.
Un’idea sviluppata a partire dal progetto Smart Road, realizzato da ANAS in Veneto sulla statale 51 di Alemagna che proprio nel pomeriggio del 31 si è arricchita di tre nuovi progetti di co-innovazione. I team multistakeholder composti da ELIS e ANAS, affiancati dai mentor di Industrio e Area Science Park, lavoreranno insieme tre mesi per lo sviluppo di prototipi che si integreranno con le tecnologie presenti nella Smart Road.
Guarda la gallery della giornata
L’azienda Biodermol insieme alla startup Symbiargo hanno lavorato per trovare una modalità di utilizzare il sottoprodotto industriale delle concerie - il pelo bovino scarto della lavorazione delle pelli - come fertilizzante per campi ad uso agricolo, commercializzando un nuovo prodotto sostenibile e benefico per l’ambiente. Progetto finanziato da Trentino Sviluppo.
La cooperativa sociale Zico insieme alla startup Skillgym hanno realizzato un servizio formativo e di orientamento per allenare i giovani inoccupati e disoccupati a gestire in modo efficace un colloquio di lavoro. L’impatto misurato è stata la crescita della consapevolezza e dell’efficacia nei colloqui di oltre il 10% dei soggetti campione. Progetto finanziato da Fondazione Cariparo.
La Fondazione Caritro insieme alla startup Another Brick hanno realizzato una piattaforma dedicata agli interlocutori di Fondazione Caritro, per accompagnare gli utenti in tutte le fasi della progettazione partecipata attraverso il supporto di strumenti di gamification. Progetto finanziato da Fondazione Caritro.
L’azienda TIb service, parte del gruppo Telebit, insieme a LunaGeber Engineering, spin-off dell’Università di Perugia hanno sviluppato e testato sensori e sistemi IoT innovativi per rilevare il tensionamento su stralli e linee vita. La sfida principale di Luna Geber è stata quella di monitorare il tensionamento senza alterare le specifiche delle linee, incrementando il livello di sicurezza dei dipendenti. Progetto finanziato da Telebit e Fondazione Cariparo.
L’azienda Telnet Data insieme alla startup OSC Innovation hanno sviluppato un camerino digitale per il settore abbigliamento in grado di integrarsi con il sistema gestionale di Telnet, favorendo un maggiore ingaggio dei clienti finali nel mondo retail. Progetto finanziato da Fondazione Cariparo.
L’azienda Spac insieme alle startup Zernyth e 221e hanno intrapreso un progetto di industry 4.0 a 360°, integrando tecnologie IOT nel processo produttivo, in un'ottica di digitalizzazione del controllo di produzione, e all'interno dei propri prodotti finiti con sensoristica miniaturizzata, sviluppando una soletta high tech. Progetto finanziato da Fondazione Cariverona.
L’azienda Gruppo Centro Nord insieme alla startup 221e sono in fase di sviluppo di sensoristica intelligente da applicare nelle gallerie e cavalcavia per il monitoraggio costante del degrado strutturale delle opere. L’obiettivo è di garantire un maggiore livello di sicurezza per gli utenti finali e offrire uno strumento di gestione ai manutentori. Progetto finanziato da Fondazione Cariverona.
L’azienda Giordano Controls insieme alla startup UpSens hanno lavorato con l’obiettivo di sviluppare un sensore di CO2 che permetta di dotare i sistemi di termoregolazione ambientale, hanno incorporato un elemento aggiuntivo per la verifica della qualità dell’aria negli ambienti in grado di prevedere segnalazioni di allerta e/o l’azionamento di sistemi per la ventilazione e il ricambio dell’aria. Progetto finanziato da Fondazione Cariverona.
L’azienda GPI insieme alla startup Hypermeteo hanno lavorato al fine di dare inizio ad una analisi congiunta dei fattori sanitari ed ambientali, l’obiettivo del progetto è quello di allenare l’intelligenza artificiale per la stratificazione della popolazione ed identificare correlazioni tra prevalenza di patologie e fattori ambientali. Progetto finanziato da Fondazione VRT.
L’azienda Marangoni insieme alla startup Screevo in ottica di miglioramento delle operation e automazione industriale, hanno sviluppato e testato un software a supporto del tracciamento di processi chiave dell’azienda, integrando un sistema di «voice control» per la compilazione di reportistica. Progetto finanziato da Fondazione VRT.
L’azienda Mint insieme alle startup RedLynx Robotics hanno sviluppato un nuovo servizio in grado di identificare le malattie del manto erboso attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale. Lo scopo è quello di fornire ai campi da golf uno strumento preventivo per identificare nel nascere le affezioni, evitando il restauro complessivo dei green o l’utilizzo di prodotti chimici utilizzati a malattia estesa. Progetto finanziato da Trentino Sviluppo.